Un patto di fiducia tra noi

Eccoti qui! Hai scelto tra migliaia di siti proprio questo.

Mi piacerebbe poterti parlare, sapere chi sei e da dove vieni, chiederti cosa ti ha attirato. Ma non posso, nel delirio di onnipotenza della mente già fantastico e barcollo verso la frustrazione dell’impotenza nel dover rinunciare…ma ho imparato a “respirare” e “tornare al centro”.

Emergono già alcuni temi centrali nel nostro percorso evolutivo di trasformazione positiva e felice per te e per la tua organizzazione: lasciar andare le aspettative, specialmente quelle sugli altri, aspirare ad una legittima felicità assumendone totale respons-abilità. Possiamo generare obiettivi comuni e benessere nella relazione, possiamo essere esempio coerente e aiutare a dare senso, possiamo sviluppare motivazione e reciprocità sostenibile per aumentare la qualità di vita e il bene comune. Possiamo rigenerare il nostro Ikigai al servizio di passione, missione, talento, competenza….per scegliere di essere felici!

“C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce” (L.Cohen).

Non posso immaginare te o la tua organizzazione nella irripetibile unicità e profonda diversità che identifica ogni singolo sistema umano. Puoi approfondire alcune delle esperienze evolutive che ho accompagnato entrando nella stanza delle ‘storie e progetti di trasformazione positiva’.

Ci sono però alcuni temi ricorrenti nella vita e nel lavoro, in ogni ambito personale e professionale che ci accomunano.

…sei una Persona che…sei un imprenditore/imprenditrice, un Manager, un HR responsabile di una Organizzazione che…

  • si sente disorientata e confusa dagli accadimenti della vita
  • ha paura dell’incertezza perché tutto sembra all’improvviso imprevedibile
  • ha perso la speranza nel poter decidere del proprio destino
  • è soffocata dai continui doveri e ha bisogni emergenti per ri-generare ben-essere
  • corre frettolosamente spinta dalle urgenze e non sa più quali sono le priorità
  • non ha ancora elaborato e chiuso alcuni cicli della vita
  • resta ad aspettare che gli altri cambino per primi
  • vuole imparare ad affrontare le dinamiche relazionali e gestire i conflitti
  • sopporta situazioni stressanti e vuole sviluppare maggiore resilienza
  • vuole aggiornare i propri bisogni, ritrovare senso e motivazione
  • sente il limite di pregiudizi e stereotipi e vuole includere la diversità
  • sente di avere risorse che gli altri non vedono e potenziale inespresso
  • vuole capitalizzare il passato e riprogettare il futuro
  • vuole scoprire, far fiorire e rifiorire il proprio proposito
  • vuole scegliere di essere felice nella vita e nel lavoro….
  • ………………

Talvolta il nostro malessere e la nostra confusione arrivano dal fatto che:

  • soddisfiamo più i bisogni altrui che i nostri
  • cerchiamo di cambiare fatti già avvenuti
  • guardiamo con nostalgia nello “specchietto retrovisore”
  • proiettiamo nel futuro idee sulle quali non abbiamo alcuna influenza
  • non viviamo veramente le esperienze “presenti” , le carichiamo di percezioni e pregiudizi
  • ci aspettiamo che gli altri cambino prima di cambiare noi stessi
  • vogliamo che ci riconoscano il merito di quello che facciamo senza darci per primi merito e riconoscimento
  • non osiamo con coraggio prendere nuove direzioni di senso per noi e per le organizzazioni che guidiamo
    …..

“A metterci nei guai non sono tanto le cose che non sappiamo. Sono le cose che crediamo di sapere ma che non sono vere” (A.Ward )

La fiducia è un valore importante che va guadagnato con il tempo, la mia intenzione è quella di aiutarti a prenderti di nuovo cura di te e della tua azienda. Ti chiedo un iniziale atto di fiducia nel con-fidare in questa possibilità, posso accogliere i tuoi bisogni e mettere al tuo servizio competenze, abilità, esperienze.

Posso  indicarti alcune possibili bussole per orientarti in questo meraviglioso viaggio che è la vita soffermandoci per te e per la tua organizzazione su alcuni ingredienti fondamentali per l’esistenza delle Persone: individualità, socialità, tensione spirituale.

“Quel che abbiamo alle spalle e quel che abbiamo davanti sono piccole cose se paragonate a ciò che abbiamo dentro”  (R.W. Emerson)

Un altro elemento che sarà sempre al centro di ogni percorso e progetto è il Benessere (ben-essere, stare bene o esistere bene). Un concetto olistico complesso che l’Osservatorio Europeo su Sistemi e Politiche per la Salute nel 2010 ha ri-definito  “La salute è lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere, che consente alle persone di raggiungere e mantenere il proprio potenziale personale nella società” Riflettiamo oggi più che mai dopo un anno di pandemia su valore del tempo, troppo spesso ci scordiamo di “essere” e di “ben-essere”. Siamo affardellati, nella nostra incessante attività di “fare” e “ben – fare”, su un elenco interminabile e crescente di micro-attività. Questo delirio di incombenze erode incessantemente il tempo, unico bene prezioso che consumiamo senza avere più la guida consapevole su cosa è importante per noi e per la nostra organizzazione. Il “fare cose” a scapito dell’“essere persone” ci porta spesso a perdere il vero contatto e la relazione con noi stessi e con gli altri nei vari spazi sociali ed esistenziali che abitiamo. In questo caos non prendiamo responsabilità. A questo punto ti propongo il significato più vero di respons-abilità: ‘abili a dare risposte’, in grado di scegliere come agire trovando soluzioni coerenti agli accadimenti per muoverci verso le direzioni da noi scelte.

“Esserci quando è il momento non quando hai un momento, qui è la differenza” (Autore anonimo)

Un’altra osservazione che condivido in questo patto di fiducia è l’effetto pervasivo della trasformazione: ogni azione di cambiamento si diffonde e influisce sulle diverse relazioni: come un sasso nello stagno, se noi ci muoviamo il sistema si muove. Non possiamo prevedere, anche se talvolta ci preoccupiamo di “farlo”, in quale direzione si muoveranno gli altri ma possiamo essere motori positivi in situazioni ormai cristallizzate e di malessere diffuso. Spesso la paura dell’imprevedibile e il controllo sulle conseguenze ci bloccano e non ci autorizzano a ritrovare l’equilibrio.  Alla base di ogni percorso e progetto di trasformazione positiva c’è l’apertura al mondo delle possibilità in un dialogo onesto e trasparente con se stessi e con le persone che includiamo nel viaggio trasformativo: usciamo dalla passiva accettazione di un destino inesorabile che spesso ci siamo costruiti o che altri hanno determinato. La nostra mente è abilissima nel rinchiuderci nella comfort zone e nella ripetitività di automatismi che ci paralizzano. L’inclusione delle pratiche di consapevolezza per radicarci al presente permette di creare un ponte sostenibile tra Mente e Corpo che spesso spesso combattono in antagonismo tra la certezza del noto e l’accoglienza dell’ignoto, possiamo pacificarli con un bel respiro profondo e circolare. Allo stesso tempo  impareremo a sviluppare le patiche positive della scienza della felicità per generare chimica positiva, connessione, realizzazione.

A questo punto ti dedico la canzone “La cura” di Franco Battiato con questo passaggio “ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che oggi incontrerai per la tua vita, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai, ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore… ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza, percorreremo insieme le vie che portano all’essenza… perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te”.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” (M. Gandhi).

Se sei arrivato fino a qui…sicuramente sei una Persona  o una Organizzazione “in cammino” alla ricerca di stimoli per migliorare la qualità della propria vita e scegliere come progettare una crescita sostenibile di senso.  Una Persona che, come San Tommaso, forse ha bisogno di credere al diritto di “stare bene” e ‘essere felice’ , a una nuova occasione per cambiare “nonostante tutto”, alla possibilità di trasformare e far evolvere il sistema in una organizzazione positiva… Se le situazioni che ho descritto e le parole che ho utilizzato risuonano in te possiamo creare uno spazio di ascolto: vai nella stanza ‘Con-Tatto’ e scrivimi sarà per me un piacere accoglierti e comprendere, se  e come, posso essere di aiuto a te o alla tua organizzazione.

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