Un interessante contributo al tema arriva dalla teoria di Adam Grant, ricercatore e docente universitario. Ci prospetta la criticità di comportamenti improntati all’individualismo perdendo di vista le relazioni nonché le modalità con cui si generano e le coltiviamo. Nel suo libro Give and take l’autore giunge alla conclusione che nel lavoro come nella vita ci sono tre categorie di persone e relazioni: taker, matcher e giver.
Il taker vuole ottenere il massimo dagli altri, sbilancia la reciprocità a proprio favore e dà priorità ai propri interessi. È convinto che la lotta per la sopravvivenza sia alla base del mondo. Al lavoro compete sempre e l’altro ne esce spesso sconfitto.
Il matcher usa la bilancia per scambiare sempre in modo uniforme, alla ricerca di un equilibrio perfetto tra dare e ricevere. Si perde nelle aspettative e nella negoziazione della reciprocità. Fornisce un contributo solo se è certo di pareggiare lo scambio. Al lavoro rallenta la collaborazione.
Il giver accetta di mettere in comune le proprie risorse senza aspettarsi nulla in cambio, si concentra sugli altri. Al lavoro come nella vita l’intento è quello di condividere con generosità, tempo, energie, risorse, competenze, idee, contatti con chi ne può trarre beneficio. Crea valore aggiunto per un sistema diretto e una missione più grande.
Tutte le tipologie di approccio relazionale ottengono potenzialmente successo ma le realizzazioni dei giver sono distintive: si diffondono e contagiano con effetto domino, suscitando sostegno e generando entusiasmo
La Scienza della Felicità e la Scienza del Sé sono bussole utili a rigenerare il giver che è in noi?
Mi piace ricordare che un sistema è un insieme di parti e relazioni tra persone che condividono un obiettivo comune e stanno bene insieme. Un sistema sostenibile al servizio di un mondo migliore è un sistema di giver che donano all’organizzazione e alla società il proprio talento per far evolvere sé stessi e la collettività.
Ritrovo nel profilo del giver un’elevata auto-consapevolezza, coerente con i principi base della scienza della felicità: crea chimica positiva, sviluppa collaborazione e capitale sociale, esprime capacità di saper essere presente e connesso, pratica in ogni occasione di networking tra professionisti anche la prospettiva positiva del net-living tra persone.
I giver che ho conosciuto applicano tutti i nove cardini della Scienza del Sé: soddisfano i propri bisogni in modo sostenibile, portano avanti con l’esempio i propri valori, conoscono ed esprimono l’unicità del proprio talento, realizzano il proprio proposito e alimentano relazioni di senso nel proprio piano di vita. Attenzione, tuttavia, alla deriva disfunzionale di chi si dona completamente perdendo di vista il senso.
E tu che networker sei? Taker, matcher oppure giver? E le tue relazioni?
Ti propongo un esercizio semplice che apre un mondo di riflessioni e azioni di profondo significato per te e per i sistemi che abiti.
Individua dove sei tra le tre tipologie. Sei in un modo al lavoro e in un altro nella vita privata? Confermi la tua scelta? Vuoi cambiare? Cosa ti impegni a fare?
Individua una relazione di networking che ti confonde e ti infastidisce con un evidente taker e con un evidente matcher. Cosa puoi e vuoi fare per recuperare il tuo spazio relazionale e il tuo benessere? Individua poi una relazione con un evidente giver, esprimendo motivazione e gratitudine.