Quanto coraggio e nuove risorse genera la maternità? Se le vediamo…

Lela, 40 anni

All’inizio di questo percorso mi sentivo sospesa come in una bolla, non sapevo come procedere. Ero demoralizzata e soffrivo molto perché nonostante vari tentativi non riuscivo a raggiungere i diversi obiettivi che mi ero posta sia sul lavoro e nella vita privata. Io ho scelto e voluto intraprendere questo percorso… l’ho cercato molto ma non avevo ancora trovato la modalità e la persona giusta per intraprenderlo. Quando ho sentito Laura per la prima volta al telefono ho subito pensato fosse “la persona giusta” con cui confrontarmi per un percorso di trasformazione.  All’inizio ero preoccupata poiché aderire a questa iniziativa mi avrebbe tenuto fuori casa dopo il lavoro per alcune sere. Ma ho chiesto aiuto e mio marito si è occupato delle bimbe piccole (3 e 5 anni) mentre io mi concentravo nelle diverse tappe di questo ‘viaggio’ dall’altra parte della città di Milano. Non pensavo di avere tanta forza e determinazione per raggiungere i diversi obiettivi che  mi ero posta, in realtà non si finisce mai di imparare e di conoscersi. Mi sono riscoperta capace di ascoltare e proporre nuove soluzioni, pronta a confrontarmi con persone di culture e lingue diverse dalla mia, fiduciosa e aperta al cambiamento. Ho riprovato il piacere di connettermi e connettere persone interne ed esterne all’azienda. Cerco di cogliere le diverse esigenze e cerco di nuovo di trovare possibili soluzioni alternativa, procedo e agisco come ‘problem solver’. Un talento molto apprezzato in azienda. All’inizio tutto era ‘o bianco o nero’, ora prima di alzare bandiera bianca o dire “non si può fare”, cerco sempre delle alternative. Mi prodigo per trovare un punto di incontro, utilizzo la negoziazione sia nel privato che sul lavoro. Inoltre ho radicato il mio valore e ora mi do  il merito di tante piccole e grandi imprese che vivo: sono mamma di due bimbe piccole, moglie e donna lavoratrice a tempo pieno (.. distante 40 km da casa), non sono proprio tre cose semplici da far convivere tutte insieme in armonia. Il percorso e’ terminato ma l’allenamento  alla consapevolezza non finisce mai.  Rinarrando questa storia mi sono accorta di quanta strada ho  fatto, di quanti piccoli e grandi obiettivi ho raggiunto ancora nel frattempo. Ho dato ancora più valore alle mie due maternità, mi hanno arricchita di competenze che rimetto nel mio lavoro come flessibilità, concretezza, focalizzazione, pianificazione, gestione del tempo e delega. Sono una donna più piena e “tonda” anche se guardandomi fisicamente non si direbbe! Sono soddisfatta e mi sento come rinata, come un bel fiore pieno di colore e profumo, ho tanta voglia di fare e di sperimentare, sono uscita allo scoperto e non ho più paura di mostrarmi.  Lela ora ha molto coraggio, deve  ancora esercitarsi un po’ a darsi merito per i risultati ottenuti. Ho utilizzato il diario di bordo e ancora oggi, di tanto in tanto, e’ una pratica che riprendo, sento ancora il bisogno di scrivere e annotare alcune riflessioni o traguardi raggiunti per visualizzarli e poter riflettere sulle tappe del mio lungo viaggio. Sia la relazione professionale che quella di coppia e con le mie figlie hanno beneficiato del mio tornare al centro. Noi donne facciamo tanto per gli altri ma poco o nulla per  noi stesse. E’ giusto darsi un po’ di tempo per riflettere e metabolizzare i diversi cambiamenti e con questi evolvere verso un futuro migliore. Si passa attraverso tanti sacrifici, perdite e consapevolezze ma certamente il viaggio vale la pena di essere vissuto perché è una scoperta, un arricchimento, una opportunità. Nello specifico nel lavoro riesco maggiormente a ricevere gratificazioni, a chiedere e a trovare nuovi stimoli interessanti mentre una volta aspettavo sempre prima di andare a bussare alla porta del capo, pensavo che solo con impegno e dedizione i risultati sarebbero arrivati. Per quanto riguarda le mie bimbe, mi facevo sopraffare dagli eventi, ora sfrutto la mia capacità di organizzarmi per stare con loro il più possibile. Voglio che sappiano quanto sono importanti per me, se ho fatto questa scelta e mi sono impegnata per tornare al centro, è anche per loro. Vorrei essere un esempio positivo per la loro vita, la mamma c’è sempre quando hanno bisogno anche se a volte siamo lontani fisicamente o torno tardi perché ho deciso di continuare a lavorare a tempo pieno. Vorrei dire al lettore  che ognuno di noi ha dentro di se’ un mondo che ancora non conosce pienamente.  Se veramente vuole esplorarlo, scelga di regalarsi un po’ di tempo per sé, una giusta e solida base  per incominciare a capire in che direzione spingersi e su cosa veramente porre attenzione. Concedersi tempo per evolvere è il più bel regalo che ogni persona possa farsi, soprattutto una donna dopo la/e maternità.

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